Buonsalve.
Prima di scrivere fan fictions serie (ma anche mentre ne scrivevo, in effetti), presa da momentanea ispirazione, ho scritto questa fan fiction basata sul videogioco Fullmetal Alchemist Bluebird's Illusion (o Illusion of a Bluebird). Non è nulla di che, comunque. Se qualcuno non sapesse nulla di FMA BBI, consiglio questo link:
http://www.fmaplanet.com/home/personaggi_blue.htmIn breve: sono passati un paio d'anni da quando Ed è riuscito, non si sa bene come (probabilmente stipulando un accordo con gli Homunculus e col padre) è riuscito a ridare un corpo ad Al. Per qualche tempo i due fratelli vivono insieme in una casa a Central City, dove Roy è diventato Generale e Edward Colonnello, e le cose sembrano andare bene... finché Al non comincia a sentirsi male. Ed ha paura che il corpo del fratello stia per rigettare l'anima, e si rivolge ancora una volta agli Homunculus...
Gran parte della storia è ambientata qualche anno dopo questi fatti, e introduce un nuovo personaggio: Diana MacFlamel, ovvero... GreenArcher Alchemist!
E così è svelato il secondo modo in cui ho usato questo appellativo, oltre a mio nickname...
Buona lettura!
Nota sul prologo: alcune scene sono prese tali e quali dal gioco, e anche alcune battute...
MY INERASABLE ILLUSION
PROLOGUE OF AN ILLUSION
Quattro anni fa, Central City.
-…Sangue…?-
“Edward…”
-Chi è là?!-
“Sono io, Edward…”
-Chi sei?!-
“Me lo hai promesso… Hai promesso che saresti venuto da me… Di nuovo…”
-Tu sei…-
-Fratellone!-
Edward si riscosse. Confuso, si guardò intorno, e vide suo fratello Alphonse che gli correva incontro attraverso il vicolo scuro. Abbassò di nuovo lo sguardo sulle sue mani, sporche di sangue… ma il sangue non c’era più.
-Ma… cosa…-
-Fratellone! Cosa succede? Perché stai lì in piedi così?-
-Al… io… non…- Ed si portò una mano alla fronte.
“Non me lo ricordo!”
Al sospirò, come se avesse letto i pensieri del fratello.
-Su, entra, che la cena si raffredda- gli disse, cominciando ad avviarsi verso casa, che si trovava a pochi metri dall’uscita di quel vicolo.
“Che diavolo stavo facendo?” si chiese Ed, mentre seguiva il fratello. “Quella voce… io l’ho già sentita… ma chi era?”
-Allora, Fullmetal? Il rapporto sull’omicidio della Terza Strada non è ancora sulla mia scrivania, quando pensi di mettercelo?- Roy Mustang stava seduto sulla poltrona del suo ufficio di Generale, sorseggiando il tè che Edward gli aveva appena portato. -E il tuo tè peggiora di giorno in giorno…-
-Mi dispiace, Generale… Mi impegnerò di più. E per il rapporto… Glielo consegnerò appena possibile, stia tranquillo.-
Roy posò la tazzina e fissò il ragazzo.
-Ed… c’è qualcosa che non va? Sei… calmo, in questi giorni… Direi anche “strano”.-
Ed sembrava confuso.
-Strano? No, no, va tutto bene, è un periodo un po’ così… Cioè, qualche giorno fa Alphonse si è sentito male, sa, per via del suo nuovo corpo che non è completamente sincronizzato con la sua anima, e io mi sono preoccupato da morire, ma il Comandante Supremo Bradley mi ha dato una mano ad uscirne e io… ecco, sto cercando un modo per sdebitarmi, e non faccio che pensarci, e…-
-Ok, ok, ho capito- lo interruppe Mustang. -Fai pure. E scusa se sono stato invadente…-
-Nessun problema. Allora… vado a… ehm…?-
-Il rapporto. Vai, vai pure, Colonnello…-
Poco dopo che Edward era uscito dall’ufficio, entrò il Tenente Hawkeye. Mustang s’illuminò, ma la donna era di fretta, e gli scaricò una pila di scartoffie da firmare sul tavolo senza dire una parola. Mentre stava uscendo, però, si fermò sulla soglia.
-Generale… Ha notato anche lei che il Colonnello Elric si comporta in modo strano, ultimamente? E’ sempre distratto, non risponde subito alle domande e non mi sembra nemmeno che stia troppo bene…-
Mustang rifletté un secondo, poi si raddrizzò sulla sedia.
-Tenente, le passo il compito di scrivere il rapporto sull’omicidio della Terza Strada. Adesso devo uscire, tornerò per l’ora di pranzo…-
-Ma, signore!- esclamò. Poi si accorse dello sguardo preoccupato di Mustang, e sospirò. -Sissignore.- Dopo di che, uscì senza aggiungere nulla.
-Fratellone…-
-…-
-Ed?-
-…-
-Ehi, fratellone!-
-Mmmh… Sì? Scusami, ero…-
-...Distratto, lo so. Fratellone, ultimamente sei strano. Non è che mi nascondi qualcosa?-
-Io?! Ah ah ah, ma no! Come puoi anche solo pensare una cosa del genere?- Il sorriso forzato di Edward suggeriva il contrario, e Al se ne accorse.
-Fratellone, non scherzare. Se c’è qualche problema… Se è stata colpa mia…-
-Assolutamente no- rispose Ed, la voce stranamente ferma. -Semplicemente, negli ultimi giorni sto lavorando molto e sono solo stanco. Passerà presto, fidati di me…- Il ragazzo, poi, si stiracchiò. -Bene! Ho sonno e vado a dormire. Faresti meglio a seguire il mio esempio, Al, soprattutto… adesso…- Ed tornò serio e composto. -Come… Come va, adesso?- chiese al fratello.
-Non devi preoccuparti per me- rispose subito Al. -Hai fatto più di quanto fosse necessario per… per farmi tornare così.- Accennò al suo corpo. -Sei riuscito a tirarmi fuori dal Portale, anche se non vuoi dirmi come e nemmeno perché tu non sia riuscito a riottenere il tuo braccio e la tua gamba… Adesso il mio corpo è tornato di mia competenza, non devi più preoccupartene.-
-Ma Al…-
-Non avevi sonno? Vai a letto, allora. Buonanotte.-
-Io…- Ed voleva dire qualcosa, ma alla fine non poté fare altro che sospirare e rispondere: -Buonanotte.-
Al seguì il fratello con lo sguardo finché non sparì nella sua camera, poi sospirò.
“Fratellone… cos’hai? Cosa sta succedendo?” Guardò verso la foto che li ritraeva insieme, appoggiata sul pianoforte a torre. Nell’immagine, che era stata scattata pochi mesi prima, erano entrambi felici. “Una vita in pace… come quella che avevamo pochi mesi fa… prima che io cominciassi a stare male… perché è durata così poco? Perché non ci è concesso di vivere, se non in un incubo?”
-Ho chiamato Mustang, stamattina- annunciò Al. Ed si era appena svegliato ed era ancora in pigiama. -Gli ho detto che non stavi molto bene, e ti ha concesso una giornata di vacanza.-
-Ma… Al! E il mio lavoro?- protestò Ed.
-Lo farà qualcun altro! E io potrò finalmente fare un giro come si deve col mio fratellone. E’ da un sacco di tempo che non andiamo da qualche parte con tranquillità, ci divertiremo.-
-Al…-
Il ragazzo lo zittì con un cenno.
-Non voglio sentire niente. Ora vai in cucina e mangia la tua colazione, poi vestiti, che andiamo!-
Mezz’ora dopo, i due fratelli erano fuori dal loro appartamento. Fecero un giro per la città, nulla di che, ma Al era contentissimo solo per il fatto di poter finalmente passare un po’ di tempo con suo fratello. Ed sembrava stare leggermente meglio, e sorrideva in modo sincero, cosa che non gli succedeva spesso, ultimamente. Dopo un po’, però, Al si accorse che Ed era stanco, così si fermarono in un parco dove c’era il chiosco di un venditore di panini.
-Fratellone, vado a prenderti qualcosa da mangiare, vedrai che starai subito meglio! Aspettami qui, non ci metto molto.-
Ed guardò il fratello che si allontanava, e sorrise.
-Al… Sei sempre così…-
“Disgustosamente affettuoso.”
Ed girò la testa di scatto, da dove aveva sentito provenire la voce, ma non c’era nessuno.
-Sei di nuovo tu?- chiese piano.
“Sei in ritardo, Edward Elric. Ti sei dimenticato della tua promessa?”
-Io… No.-
“E allora, vieni… E’ quasi giunto il momento… Tu mi appartieni, fin dal giorno in cui hai cercato di trasmutare la tua cara mamma… Lo sapevi che saresti tornato da me, prima o poi… E così è stato. Ora, sei chiamato a venire un’altra volta… Non farmi aspettare troppo tempo…”
-No… Io… vengo subito…-
-Scusa se ti ho fatto aspettare, fratellone, c’era fila, e… Fratellone?- Al si guardò in giro, preoccupato. -Ed, non è divertente… Dove sei? Ed? Fratellone? FRATELLONE!-
Ormai era tarda sera. Il campanello della porta suonò. Al corse ad aprire. Fuori, bagnato fradicio per la pioggia che stava cadendo fitta, c’era Ed.
-Al, scusami, io… mi sono perso, e…-
Il pugno di Al lo colpì dritto alla mascella. Ed rimase un attimo nella posizione in cui lo aveva portato il colpo, mentre sul suo volto compariva un livido scuro.
-IDIOTA DI UN FRATELLO!- gridò Al, con le lacrime agli occhi. -Smettila con le bugie! Dove sei stato? Mi hai fatto preoccupare da morire! Per un attimo ho pensato che anche tu te ne fossi andato… come papà… come la mamma…-
Ed lo guardò, poi sorrise.
-Al, ma cosa vai a pensare! Te lo giuro, mi sono alzato per sgranchirmi le gambe, ho fatto due passi e non ho più ritrovato il chiosco! Allora ti ho cercato per tutto il pomeriggio lì al parco, e alla fine sono tornato a casa pensando che anche tu fossi tornato lì… e avevo ragione.-
-Smettila, smettila, smettila!- gridò Al. -Ultimamente non fai che prendermi in giro!- lo aggredì poi.
-Ma non…-
-Zitto! Se quello che mi hai detto è la verità, perché hai quella ferita alla gamba?- disse, indicando il pantalone strappato e macchiato di sangue.
-Sono inciampato e sono caduto per terra, Al! Smettila di pensare sempre a cose tragiche!- disse Ed, irritato. -E ora, fammi entrare, che mi sto per prendere un accidente, con tutta questa pioggia.- Spinse da parte il fratello ed entrò il casa. Al scosse la testa.
-Ed, cos’hai? Ti prego, dimmelo…-
-Niente! Assolutamente niente! Prima di mangiare mi faccio una doccia, se non ti dispiace…-
-Fratellone…-
La porta del bagno si chiuse violentemente.
Ed si stava guardando allo specchio, quando notò qualcosa di strano sulle sue mani.
-…Sangue?-
“Edward…”
-Tu! Cosa vuoi?-
“E’ il momento… Ti sto aspettando, Edward…”
-Io… Perché proprio adesso?-
“Edward!”
-…Va bene. Sto arrivando…-
-Fratellone, dove vai?-
-Ho… dimenticato degli appunti in ufficio, e mi serviranno per un rapporto che devo consegnare domani. Mangia pure senza di me, torno appena posso…-
-Ma Ed…-
-Fai come ti ho detto!-
“Perdonami, Al, se sono duro con te, ma non posso spiegarti nulla… Dopo… dopo andrà tutto bene. Sarà tutto di nuovo perfetto… Ma ora devo andare a pagare il prezzo dello scambio che ho fatto…”
Senza sacrificio, l’uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore. In Alchimia, è chiamato il Principio dello Scambio Equivalente.
-Fratellone, io vorrei solo che noi due potessimo stare finalmente in pace…-
-Fullmetal, cerca di non morire prima di me.-
“Al… Roy… Mi dispiace… Mi dispiace tanto…”
Continua…
Edited by GreenArcherAlchemist - 8/10/2009, 22:24