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Fullmetal Alchemist Reload: Capitolo 40

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GreenArcherAlchemist
CAT_IMG Posted on 12/4/2012, 14:21




Perdonate il ritardo (anche se non è stata colpa mia, pappappero XD)...
Ecco a voi il nuovo capitolo di Fullmetal Alchemist Reload!
Commenti e opinioni sono sempre graditi.

CAPITOLO 40 – Il Cerchio Senza Fine
“Karasu Akitsumi, la principessa dalle ali di corvo” confermò Hohenheim. “Principessa di Edo, la capitale dell’impero di Xing. Secondo le persone del suo seguito non era solo una principessa, ma una vera e propria dea scesa sulla terra per proteggerli e guidarli. Karasu era comparsa per la prima volta quando Matthew era ancora vivo, e poi una volta all’anno nel giorno del suo compleanno, ogni anno fino alla sua morte. Fummo tutti molto sorpresi di vederla, ma il suo aiuto fu risolutivo: grazie ai suoi insegnamenti Matthew riuscì a reprimere la sua parte più selvaggia ed Envy diventò se possibile più umano. Speravo che Karasu sarebbe rimasta, ma non appena terminato il suo compito scomparve per sempre. I suoi seguaci dissero che era tornata nei cieli, e io a tutt’oggi non so spiegare ciò che vidi.”
“Cos’hai visto?” insistetté Reina.
Hohenheim si passò una mano sulla fronte.
“La sua maschera... sembrava un piccolo portale dimensionale. Un attimo prima lei era lì, un attimo dopo la sua maschera riluceva come un portale, la luce si espandeva a tutto il corpo e improvvisamente lei non c’era più.”
“È possibile?”
“Solo i Maghi delle Dimensioni potrebbero fare una cosa del genere.”
“E se Karasu fosse stata uno di loro?”
L’uomo scosse la testa.
“C’é una sola e unica Strega delle Dimensioni, e la conosco bene. No, decisamente Karasu non era Yuuko Ichihara.”
Reina abbassò lo sguardo. Yuuko avrebbe potuto farlo eccome. Forse Hohenheim non la conosceva bene quanto credeva.
“Cosa accadde dopo?” fece Alphonse.
Il padre riprese il suo racconto.
“A Envy nulla, a parte il fatto che il suo odio nei miei confronti non cessò, ma diminuì quanto bastava per evitare che mi saltasse alla gola ogni volta che mi vedeva. Io e Sarah, invece, proseguimmo con le nostre ricerche su di lui e sull’Heliogene. Creare le Pietre Rosse che alimentavano gli Homunculus stava però diventando sempre più difficile e poco conveniente. Fu allora che ebbi un’idea... Un’idea che oggi mi vergogno di aver anche solo osato immaginare.”
++++++
“Sarah!” chiamo Hohenheim, correndo fuori dal suo studio con in mano un grosso foglio arrotolato.
La donna stava provando la sua parte nella sala degli specchi che collegava la villa al teatro del suo defunto padre.
“Hohenheim!” esclamò quando lo vide. “Stai attento, o Envy ti attaccherà di nuovo...”
“Ascoltami, è importante!” la interruppe lui srotolando il foglio davanti a lei. “Guarda: usando questa formula l’energia dell’Heliogene può essere condensata da cinque punti in uno! Potremmo creare una singola Pietra Rossa da più anime, capisci? La sua potenza sarebbe moltiplicata!”
Sarah sembrava preoccupata.
“Quante persone...?”
“Una ventina, credo. So a cosa stai pensando: dove possiamo trovare 20 persone di cui nessuno noterebbe la scomparsa?”
“Già, non possiamo più usare i condannati alla forca...”
“Ci ho già pensato: il lazzaretto.”
L’espressione della donna si fece terrorizzata.
“Ma... Il contagio!”
“Entreremo con delle maschere protettive. Agiremo di notte. Nessuno si sorprenderà se moriranno tante persone in una volta.”
Sul volto di lei si disegnò un timido sorriso.
“Proviamoci.”

Due notti dopo i due entrarono nel lazzaretto indossando i mantelli e le maschere a forma di becco dei medici: nella protuberanza avevano inserito una miscela di sostanze che avrebbero impedito alla peste di contagiarli. Talia e Greed li avevano preceduti per tracciare il cerchio alchemico nel cortile e portarvi i malati. Nessuno dei due indossava protezioni di alcun tipo.
““È tutto pronto, signora”” disse la donna con un breve inchino. “Se volete seguirci...”
Mentre camminavano verso il cortile Greed cinse le spalle di Talia col braccio e la strinse a sé con forza.
““Sta per succedere qualcosa di grosso e di molto, molto divertente, o sbaglio?”” ghignò.
“Silenzio” lo zittì Sarah. “Ci siamo.”
Il cortile spoglio era ora ingombro dei corpi maleodoranti degli appestati disposti a mucchi di 4 a formare le 5 punte di un pentacolo. Hohenheim camminò tra loro con aria nervosa: dopo la trasmutazione umana in cui aveva perso l’occhio non aveva più tentato una trasmutazione così potente. Con un sospiro, dopo aver controllato che le formule fossero esatte, batté le mani e attivò il cerchio.
La luce blu divenne quasi subito color rosso sangue, i malati urlarono e si lamentarono, ma nessuno sarebbe venuto ad aiutarli: la gente si era trasferita ad abitare lontano dal lazzaretto e i passanti erano abituati a sentire le loro grida. La luce si fece sempre più intensa condensandosi al centro del cerchio, per poi infine scomparire, lasciando dietro di sé solo un lieve luccichio rossastro.
Hohenheim attraversò lentamente il cortile ora vuoto e silenzioso e raccolse da terra il prodotto della trasmutazione: la nuova Pietra Rossa non era molto più grande di quelle create in precedenza, ma la sua forma era perfetta e definita come quella di un diamante tagliato e pulsava di luce propria.
“È bellissima...” mormorò Sarah, avvicinandosi.
“Quante cose potremo fare con questa pietra...” aggiunse lui, estasiato.
“Ma è comunque limitata.”
“Cosa?”
“Voglio dire, non è ancora la Pietra Filosofale, giusto? Però ora conosciamo il procedimento...” Una luce folle illuminò lo sguardo della donna. “Servono più persone, più sacrifici...”
Hohenheim esitò: non gli piaceva la piega che aveva preso la conversazione.
“Sarah...”
“Un cerchio grande come una città! Pensaci!” Sarah rise, una risata folle quanto il suo sguardo. “Potremmo avere tutto... Pensaci, Hohenheim: anche l’immortalità.”
L’uomo abbassò lo sguardo.
“Io e te... immortali...” rifletté. Poi alzò lo sguardo: anche nel suo unico occhio si era accesa una scintilla di follia. “Facciamolo. Useremo gli abitanti di Central City.”
++++++

“Il risultato fu al tempo stesso terribile e inaspettato: Central City sprofondò in una cavità sotterranea e l’energia di tutti i suoi abitanti fu condensata non in una pietra, ma nel corpo di chi era al centro del cerchio. In questo caso, io. Il mio occhio guarì e vidi che ogni cicatrice o difetto scompariva, lasciandomi immortale e incorruttibile. Ero diventato la Pietra Filosofale.” L’uomo si voltò verso il figlio minore. “Le senti anche tu, Alphonse? Quelle migliaia di vite strappate rinchiuse dentro di te... I loro lamenti... Riesci a sentirli gridare?”
“No, papà, io non sento niente” rispose Al, sorpreso.
“Meglio per te, figliolo. Forse dipende dal fatto che tu al momento sei composto esclusivamente di Heliogene. Io invece avevo un corpo umano... ho tuttora un corpo umano... ma non sono più un essere umano.”
“Avete fatto sprofondare Central City?” intervenne Mustang. “Ma allora le leggende a proposito della città scomparsa in una notte...”
“Non sono leggende” concluse Hohenheim. “La città scomparve davvero. La moderna Central City sorge sopra il tetto di pietra che creai per sigillare la voragine, perciò la città vecchia, la Città Sommersa, è ancora lì da qualche parte.” L’uomo sospirò. “All’inizio non me ne resi conto, ma da qual momento Sarah cominciò a odiarmi per il fatto di aver ottenuto l’immortalità al posto suo. Quando qualche anno dopo si rese conto che non invecchiavo, l’idea di ottenere l’eterna giovinezza cominciò a ossessionarla. Non parlava d’altro, aveva anche interrotto le ricerche sull’Heliogene e continuava a dire che dovevamo provarci di nuovo. Voleva diventare come me, una Pietra Filosofale vivente. Alla fine cedetti e per non destare sospetti ci spostammo temporaneamente in un altro Paese, lasciando tutto nelle mani di Talia. Scegliemmo lo Stato di Drachma perché era enorme. Poi scegliemmo la città, la settima città più popolosa di Drachma: July. Lì, però, le cose non andarono secondo i nostri piani. Non so quale fu il motivo, sta di fatto che questa volta la Pietra Filosofale si cristallizzò ai piedi di Sarah in forma di pietra vera e propria, non all’interno del suo corpo. Tornammo ad Amestris, e Sarah cominciò a studiare la sostanza che aveva ottenuto. Fu così che un giorno ebbe un’idea geniale e al tempo stesso diabolica: rapì una giovane donna, la uccise e tramite la Pietra Filosofale trasferì la sua anima all’interno del cadavere, riportandolo in vita e prendendone possesso. Sopravvisse in questo modo molto a lungo, cambiando corpo quando invecchiava o si stancava. Era quasi come vivere per sempre, diceva.”
“E tu riuscivi a sopportare tutto questo?!” esclamò Ed, disgustato.
“All’inizio sì. Io amavo Sarah, ero felice che anche lei fosse diventata immortale come me. Ma poi, un giorno aprii gli occhi e capii che dovevo mettere la parola fine a quel folle circolo vizioso: decisi di lasciarla. Col pretesto di un viaggio riuscii ad allontanarmi e a far perdere le mie tracce. Abbandonai anche Matthew perché non sopportavo l’idea che la famiglia che avevo tanto voluto costruirmi era andata in rovina e ormai era composta solo da mostri. Quando Sarah si rese conto che non sarei più tornato, credo che impazzì del tutto. Mi hanno detto che ora vive vicino a Dublith e, con i soldi razziati nella Città Sommersa, si è fatta costruire una villa identica a quella in cui vivevamo insieme...”
“Già... Una simpatica vecchia erborista con una passione per l’alchimia...” commentò acidamente Edward. “Mi chiedo cosa diavolo tu abbia visto in lei...”
“Qualcosa che non ho mai più visto in una donna per moltissimi anni” rispose l’uomo. “Finché non ho incontrato Trisha.”
++++++
“Ti va di ballare?”
Hohenheim sollevò lo sguardo e incontrò due grandi occhi verdi. Appartenevano a una ragazzina di non più di 15 anni. Ai suoi occhi, comunque, erano tutti dei bambini. Anche la sua amica Pinako, con la quale aveva accettato andare a farsi una birra alla sagra di Resembool, il paesino dove si era trasferito.
“Cos’è, uno scherzo? Oppure hai fatto una scommessa con le tue amiche?” gli chiese lui con un sorriso stanco.
La ragazzina arrossì e si voltò verso il tavolo al quale erano sedute altre ragazzine della sua età che ridacchiavano e si coprivano la faccia con le mani.
“Voglio solo ballare e ho visto te. Se non vuoi mi cerco un altro cavaliere...”
“No, va bene.”
L’uomo si alzò e le tese la mano. Lei la prese e insieme i due si fecero strada verso il palco dove alcune coppie già ballavano.
“Mi chiamo Hohenheim” si presentò lui mettendole la mano sulla schiena.
“Trisha” rispose lei, dando inizio alla danza.
++++++

“Credevo di aver dimenticato come si amava: Trisha mi ha fatto ricordare cosa si provava. Volevo ricominciare una nuova vita, ma il mio passato era un fardello troppo pesante. Avrei dovuto immaginare che non sarebbe stato così semplice” aggiunse con un sorriso amaro. Poi alzò lo sguardo e fissò Ed e Al. “Sono stato un padre orribile: ho abbandonato Matthew sia da umano che da Homunculus, e dopo ho abbandonato anche voi due. Voglio cercare di rimediare, se voi me ne darete la possibilità. È per questo che sono venuto qui, per dirvi finalmente la verità che non avrei mai dovuto nascondervi e per implorare il vostro aiuto.” Chinò la testa. “Aiutatemi a fermare Dante una volta per tutte.”
Nella stanza cadde il silenzio. I fratelli Mustang e la Hawkeye, a disagio, si misero a giocherellare col cibo rimasto sulla tavola senza guardare nessuno, mentre Winry e Pinako si alzarono e si misero a sparecchiare in silenzio, aiutate da Tara. Ed e Al fissarono il padre per alcuni lunghissimi minuti prima che il maggiore si schiarisse la voce.
“Ti aiuteremo” rispose asciutto. “Anche noi vogliamo fermare Quella Persona... no, ha un nome, perciò la chiameremo col suo nome: Sarah Dante.” Si fermò, incerto. “Prima, però, credo che tu debba sapere una cosa a proposito di Envy: noi lo conosciamo già. È nostro compagno di viaggio da alcune settimane.”
Hohenheim fece tanto d’occhi.
“Sa chi siete?”
“Sì.”
“E viaggia con voi?”
“Sì.”
“Senza problemi?”
“Beh... Insomma... Diciamo che all’inizio è stato un po’ complicato...” ammise il ragazzo.
““È stato estremamente complicato”” confermò una voce.
Tutti si voltarono verso la finestra, da dove era giunta la voce, ma non c’era nessuno. Reina si alzò e uscì dalla casa, trovando Envy seduto appena sotto la finestra, esattamente dove si era seduto poco prima suo padre. Anche lui accarezzava distrattamente il cane Den, che non sembrava felicissimo di ricevere attenzioni da un Homunculus.
“Da quanto eri qui?” chiese Reina.
““Dall’inizio. Ho seguito tutta la conversazione.””
“Perché non sei entrato?”
““A che scopo? Il vecchio l’ha raccontata bene, la storia.””
“Perciò tu sapevi di essere il fratellastro di Ed e Al...”
Envy sbuffò.
““Sì, lo sapevo.””
“Perché non me l’hai mai detto?”
Lui scrollò le spalle.
““Non li ho mai considerati tali. Sono i figli di un uomo che odio.”” Fece una pausa. ““Sai, in realtà ora sarei in grado di controllarmi di fronte a lui, è solo che non voglio. È la stessa cosa che mi succede con Ed: è identico a nostro padre da giovane, e non solo perché ha i capelli biondi e gli occhi dorati, ma anche di carattere. È per questo che non lo sopporto... Però almeno non è un codardo.””
“Mio padre lo avrebbe definito “un uomo senza le palle”...” sussurrò Reina.
Finalmente Envy abbandonò l’espressione irritata e sorrise divertito.
“Matthew...”
I due ragazzi si voltarono: sulla soglia era comparso Hohenheim. L’espressione sul volto dell’Homunculus si fece di nuovo dura. Den avvertì che l’atmosfera era cambiata, uggiolò e corse via. Envy si affrettò ad alzarsi e a indietreggiare.
““Stammi lontano”” ringhiò quando vide che l’uomo faceva un passo verso di lui.
Hohenheim si fermò.
“Voglio chiedervi scusa per quello che vi ho fatto. A tutti e tre” specificò, gettando un’occhiata all’interno della casa, dove Ed e Al si erano alzati e si erano avvicinati alla porta. “Lo so che non può bastare, ma...”
““STAI ZITTO!”” gridò Envy, avventandosi su di lui e scaraventandolo a terra. Lo afferrò per la gola e gli sbatté la testa contro il pavimento. ““Non dire una sola parola...””
“Matthew!” strillò Reina.
Una fiammata colpì in pieno Envy, che fece un balzo indietro e lasciò andare il padre. Scoccò un’occhiata carica d’odio verso Roy, in piedi in mezzo alla stanza con ancora il braccio teso verso di lui.
“Papà!” esclamò Alphonse, e corse a soccorrere il padre.
Riluttante, Ed lo seguì, e poco dopo anche Reina fece lo stesso.
““Anche tu...”” esclamò scioccato l’Homunculus, rivolto alla ragazza. ““Pensavo che fossi dalla mia parte!”” ringhiò, poi si voltò e si allontanò nella notte.

Nella parte vecchia di Central City sorgeva una vecchia chiesa abbandonata. Il rosone centrale, contenente una vetrata che raffigurava un essere umano circondato da quattro simboli magici collegati da un cerchio, ormai cadeva a pezzi, e i frammenti di vetro erano sparsi su tutto il pavimento.
Lyra entrò silenziosamente e richiuse la porta dietro di lei. Si avvicinò alla vetrata in pezzi, dove si fermò e giunse le mani come in preghiera. I frammenti del rosone ebbero un fremito e si sollevarono in aria, andando a ricomporre l’antica raffigurazione. Il riflesso della vetrata illuminò l’altare, ed entrambi si rivelarono per ciò che erano: un cerchio alchemico. Questo si attivò e aprì un passaggio segreto sotto l’altare. Una scala buia scendeva nel sottosuolo. Lyra prese una lanterna dalla parete, l’accese e cominciò a scendere la lunga scala.
Dopo decine e decine di scalini, la scala si congiunse ad una serie di cunicoli scavati nella roccia. Lyra continuò a camminare finché i cunicoli non si aprirono in un’immensa cavità. Al centro di essa sorgeva un’intera città completamente distrutta. I pochi palazzi ancora integri avevano un’inclinazione innaturale, come se fossero stati costruiti da un’altra parte e poi adagiati sul fondo di quell’enorme caverna. L’unico edificio perfettamente conservato era una villa, identica alla villa di Dante a Dublith, se non per una curiosa torre stretta e alta che arrivava fino al soffitto della caverna e per il corridoio pieno di vetrate che la collegava ad un teatro.
Lyra aprì con l’alchimia la porta della villa ed entrò. Ad aspettarla c’erano Lust, Gluttony, Sloth e Wrath.

Quando Envy fece ritorno a casa Rockbell ormai era l’alba. Si accorse che c’era qualcuno seduto sui gradini davanti all’ingresso, e aguzzando la vista si rese conto che si trattava di Edward. Con un sospiro si avvicinò finché non fu a un paio di metri dal fratellastro.
“Reina diceva che saresti tornato prima dell’alba...” gli disse questo con un sorrisetto. “Aveva ragione.”
““Cosa diavolo vuoi?”” gli chiese l’Homunculus, brusco.
“Il colonnello Mustang, il tenente Hawkeye e Tara sono tornati al campo e tra qualche ora faranno ritorno al quartier generale. Sono le persone più vicine a me, Al e Reina, perciò i più sospettabili. Cercheranno di sviare le ricerche.” Grugnì. “Il vecchio se n’é andato e ha lasciato un messaggio: dobbiamo aspettarlo fino a mezzogiorno, se per quell’ora non sarà ancora tornato ci raccomanda di fuggire in un altro Paese.”
““Tipico di un codardo raccomandare la fuga”” commentò l’Homunculus.
“Anche il tenente colonnello Hughes è fuggito come un codardo?”
Envy si bloccò.
““E così Mustang ti ha detto tutto...”” disse poi con una smorfia.
“Esatto.” Edward prese un respiro. “Maes Hughes era una brava persona. Certo, a volte era logorroico e rompiscatole, soprattutto quando tirava fuori quelle sue dannate fotografie e ti faceva una testa così con sua moglie e sua figlia, ma era anche una persona coraggiosa e un ottimo padre. Ha fatto tantissimo per me e per Al. Avrebbe potuto fare molto di più.” Guardò l’Homunculus negli occhi. “Sapevi tutte queste cose quando lo hai ucciso?”
Envy alzò le spalle.
““No, e non mi interessavano: era semplicemente un individuo scomodo a Quella Persona e mi era stato ordinato di eliminarla. Però hai ragione: è stato grazie a lui se sono cambiate molte cose e ora sono qui. Anche con la sua morte è riuscito a fare molto.””
Ed non si aspettava quelle parole da parte dell’Homunculus, così rimase zitto per alcuni minuti. Poi si alzò e gli si avvicinò.
“Se vuoi davvero che la morte di Hughes non significhi solo dolore per me e Al, ti chiedo di fare una cosa: aiutaci a distruggere Sarah Dante e la sua sete di immortalità. In fondo... siamo fratelli” concluse con qualche difficoltà.
L’Homunculus alzò nuovamente le spalle.
““Se devo essere sincero, questa storia dei fratelli non mi fa né caldo né freddo. Ho vissuto benissimo senza per 400 anni, non capisco perché ora dovrebbe interessarmi.””
“Ehi, per me è importante!” sbottò Ed. “Tra fratelli ci si considera alla pari, ci si aiuta a vicenda e si fa tutto il possibile per evitare che gli altri vengano feriti, anteponendo la loro vita alla propria!”
Envy rise.
““È proprio un discorso degno di te, piccoletto!”” esclamò in tono beffardo. Prima che Edward potesse saltargli addosso per l’insulto, però, gli tese la mano. ““Affare fatto.””
Dopo qualche secondo di stupore, Ed afferrò la mano tesa e la strinse.
 
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Yue Hikari
CAT_IMG Posted on 16/4/2012, 21:49




Che Madame Sarah fosse la cattiva era scritto a lettere cubitali fin dalla sua prima apparizzione...
Uh, ecco un motivo per cui non mi è mai piaciuta la prima derie di FMA, queela che non c'entra un tubo con il manga. Mi snaturano papo-chan. ç_ç Che tristezza...
E scusate ma non ci posso far niente, Envy è un personaggio che mi sta sulle balle in qualsiasi salsa...
Reina sta migliorando ma è sempre troppo ingenua, get a clue, girl!
Povero Al, sempre messo un pò da parte.
Vai Ed!
E the amestris bunch is so...screwed. They are going to meet Hell soon.ç_ç





























Fye...ç_ç
*si sono ancora in lutto, i miei preferiti sono sempre i primi a crepare...Se non ne crepa uno a serie il destino non è contento.*
 
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GreenArcherAlchemist
CAT_IMG Posted on 17/4/2012, 13:22




CITAZIONE (Yue Hikari @ 16/4/2012, 22:49) 
Che Madame Sarah fosse la cattiva era scritto a lettere cubitali fin dalla sua prima apparizzione...
Uh, ecco un motivo per cui non mi è mai piaciuta la prima derie di FMA, queela che non c'entra un tubo con il manga. Mi snaturano papo-chan. ç_ç Che tristezza...
E scusate ma non ci posso far niente, Envy è un personaggio che mi sta sulle balle in qualsiasi salsa...
Reina sta migliorando ma è sempre troppo ingenua, get a clue, girl!
Povero Al, sempre messo un pò da parte.
Vai Ed!
E the amestris bunch is so...screwed. They are going to meet Hell soon.ç_ç

Fye...ç_ç
*si sono ancora in lutto, i miei preferiti sono sempre i primi a crepare...Se non ne crepa uno a serie il destino non è contento.*

Brutta gente, brutta gente... Avranno ciò che si meritano... Bwahuahua!
Papo-chan abbiamo cercato di renderlo un po' più simile a quello del manga anche se per alcune cose è proprio impossibile (benedetto uomo).

Per quanto riguarda le ultime affermazioni, vedrai...
Potrei anche aggiornare con il prossimo capitolo... Però adesso non ho tempo...
Forse lo faccio stasera.
 
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2 replies since 12/4/2012, 14:21   40 views
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